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Genesis 6.1c: il Canale Centrale
01/06/2010

La rivista statunitense "The secrets of Home Theatre and High Fidelity" ci parla delle qualità del canale centrale Genesis 6.1c:

"Il Genesis 6.1c è tradizionalmente usato come canale centrale ma può funzionare, in coppia, anche come diffusore stereo. Ne avevamo un paio per la nostra prova.
Questo diffusore è un progetto a 3 vie che monta drivers Genesis: il tweeter a nastro circolare da 2,5cm, il midrange in titanio da 12,5cm e due woofers in alluminio da 15cm.
Sul pannello posteriore è presente un ulteriore tweeter a nastro circolare da 2,5cm pilotato in controfase e che può essere eventualmente escluso quando la vicinanza alla parete di fondo non ne permetta un corretto utilizzo. Questo tweeter aggiunge presenza e ricchezza al suono.
Sono presenti anche dei controlli sull’incidenza dei tweeters (± 1 dB) e dei midranges ± 0.75 dB che lavorano magnificamente ed aiutano il posizionamento in ambiente. Se non amate alti particolarmente incisivi potete attenuarli; dando enfasi alla gamma media invece, si portano innanzi le voci, vero punto di lavoro di un canale centrale. Pensavo che queste regolazioni potessero in qualche modo “gonfiare” il suono, ma non è così. Danno un tocco molto gradevole.

L’ascolto
Ho provato il Genesis 6.1c con il Classé SACD-2, Yamaha Universal Player, Lexicon MC-12 SSP, Balanced Audio Technology VK-5i preamplifier, Balanced Audio Technology VK-500 Power Amplifier, McIntosh MC-602 Power Amplifier, McIntosh MC-1200 Power Amplifier, Carver Platinum Ribbon Speakers, and Thiel CS2.4 Speakers. L’ho usato come canale centrale ed, in coppia, anche come sistema stereo.
Signori queste casse sanno suonare.
Per esempio con il SACD Telarc (SACD-63598) in cui abbiamo Geri Allen al piano, Jack DeJohnette alla batteria e Dave Holland al basso, il colpo al tamburo è preciso e naturale. Il piano è proprio dove deve essere. Il soundstage è ampio con nessun vuoto nel centro (ho utilizzato sia il setup stereo con due G6.1c, sia un G6.1c come canale centrale).

Se amate il piano jazz, provate Brain di Hiromi (Telarc SACD-63600). C’è una tra le migliori combinazioni di piano e batteria elettronica che io abbia mai ascoltato ed il Genesis l’ha riproposto in modo egregio. E’ un disco difficile perchè la batteria eletrtonica produce frequeze alte molto articolate.

The Firebird di Stravinsky non è da meno soprattutto nella versione Telarc SACD (SACD-60039). Parte un un livello molto basso e aumenta fino ad un picco che sfida qualsiasi sistema di riproduzione. Genesis era pronto a raccogliere la sfida almeno fino a quando i brividi dalla sciena sono passati alla nuca facendomi preoccupare.

I vespri di Rachmaninov sono un buon disco per testare la chiarezza delle voci in un impianto. Le voci vengono riprodotte in modo molto naturale dal G6.1c.

Films, films, films. Ho tirato fuori la mia collezione di films. Uno dei miei preferiti è Pearl Harbor poiché durante la la scena dell’attacco gli uomini urlano ordini mentre tutt’intorno avvengono esplosioni. Il G6.1c emette questi ordini con grande chiarezza.

Conclusioni
Se l’intero sistema 6.1 suona come il 6.1c, questo è di sicuro un sistema di riferimento. Possiede un suono stupendo che si sposa con la sua estetica. Il canale centrale è una parte critica di un sistema surround ed il G6.1c è completamente adeguato a raccogliere la sfida."

Ancora sul Genesis 6.1c Intera recensione (inglese)


 

TIDAL Contriva: "... un mondo in cui il vero ed il meraviglioso si tengono per mano."
31/05/2010

Impressioni di ascolto di Abouthifi.com, rivista greca di settore, delle TIDAL Contriva.
"Sono trascorsi due anni dal mio primo incontro con le TIDAL Contriva e ricordo ancora la loro capacità di risoluzione e la loro classe superiore, la loro sensibilità alle condizioni in cui venivano fatte esprimere, rendendo chiaro che un setup di alta qualità era necessario affinché potessero comunicarci il loro messaggio.

Le foto non rendono alcuna giustizia alla qualità estetica delle Contriva.

Per quanto riguarda le qualità sonore, il sistema ha un approccio veramente unico, combinando una risoluzione che rivela totalmente la registrazione ad un trasporto musicale che transmette direttamente alle nostre sensazioni più intime.

Fin dal primo ascolto l’attenzione si concentra sul vivido realismo con cui viene riproposto l’evento musicale, persino nei minimi dettagli di lavorazione in un modo in cui finora non ero ancora uso, perfino in registrazioni a me molto familiari. Le Contriva non provano in alcun ad addolcire o abbellire il materiale registrato.
Loro lanciano luce su ogni dettaglio del foglio musicale senza lasciare alcuna ombra. Col passar del tempo quando le prime impressioni si dissolvono, la musica comincia a dialogare con i sensi mostrando come questi diffusori comunichino con facilità con l’ascoltatore.

C’è una ricerca costate nel riproporre tutto in modo chiaro e pulito ma soprattutto c’è la capacità di consentire alla mente di estendersi all’interno dell’armonia unica di ogni opera e del genio di chi la interpreta, provocando un raro brivido lungo la schiena quando si ascoltano i pezzi più amati.

L’interazione emotiva non è basata su “un’area evidenziata”, su “armoniche arricchite” o “smorzamento leggermente prolungato”; qui non possiamo trovare nessun effetto speciale di carattere high-end. Le Contriva semlicemente accendono una performance musicale realistica a condizione che siano supportate da apparecchi di qualità coerente.

Le basse frequenze sono controllate ed estese, limitate unicamente dall’ambiente di ascolto. L’organo si dispiega in maniera imponente e realistica (...) Il basso acustico ed il violoncello pulsano in modo vivido mentre i timpani di un’orchestra sinfonica così come la batteria sono percepiti in tutta la loro elettrificante energia.

Il medio-basso è realmente eccezionale e contribuisce ad una straordinaria definizione. (...) ciascuna singola membrana di tamburo diventa facilmente identificabile attraverso il proprio specifico suono, mentre ogni leggero tocco di basso elettrico gode del proprio vivido ritratto.

La gamma media risulta ugualmente impressionante. Qualcuno potrà essere inizialmente colpito dalla formidabile chiarezza di questi diffusori poichè i medi sono totalmente avulsi da qualsiasi desiderio di impressionare l'ascoltatore con aggiunte di calore e presenza. Ma, se si va oltre, le Contriva possiedono un loro modo di introdurvi in un mondo in cui il vero ed il meraviglioso si tengono per mano.

Sulle alte frequenze si ripropongono le medesime caratteristiche (...)

Per quanto riguarda la scena sonora, le Contriva creano un soundstage ampio e nello stesso tempo estremamente definito, posizionando accuratamente musicisti e gruppi di strumenti della grande orchestra. Insiemi più piccoli sono riproposti all’interno di un contesto ambientale totalmente realistico, rispettando correttamente grandezze e proporzioni.
All’interno di questo “suono ampio” e generoso che le Contriva realizzano non esiste alcun tentativo di disturbare l’ordine delle proporzioni né di favorire alcun gigantismo. Sembrano allo stesso tempo inesauribili quando incontrano transienti dinamici e instancabili nel portare in evidenza ogni dettaglio della registrazione, dal momento in cui viene colta dai microfoni fino alla lavorazione al banco.

L’intera esperienza di ascolto delle Contriva può essere riassunta nelle sensazioni che si provano in quei rari momenti in cui si è posti di fronte al vero ma senza che si possa percepire alcun fastidio, mentre i nostri sensi sono puliti ed approntati a seguire la musica. 

In conclusione abbiamo a che fare con uno strumento assolutamente adeguato a metterci in comunicazione con la Musica e che può senza dubbio essere utilizzato in un sistema high-end di estrema qualità di cui probabilmente ridefinirà il limite."

Approfondimenti TIDAL Contriva  -  Intera recensione (inglese)

 

 

Recensione USA del pre VAC Signature MKII
01/05/2010

Inner Ear si gode il Signature MKII all'interno di un sistema stellare e ne riporta le doti di straordinario maestro d'orchestra. Di seguito alcuni salienti passaggi:

Unione di estetica e tecnologia
L’incontro con questa elettronica coincide con la prova di un sistema nel quale era utilizzato per comandare un finale da 300w Boulder 1060 (con a valle dei diffusori Focal La Scala) ed a monte era alimentato da un sistema di lettura CD Esoteric.

Non mi ero mai avvicinato così tanto prima ai prodotti VAC ma avevo già avuto modo di ascoltarli presso fiere di settore e presso alcuni rivenditori. Sebbene mi sembrassero suonare molto bene, non ero preparato all’impressione che mi avrebbe fatto questo due telai Signature MK II.
Questo componente è costruito con la precisione di un orologiaio svizzero in uno chassis che ricorda la solidità di un carroarmato.

Poiché sono dell’idea che il componente più importante di un impianto sia il preamplificatore, sono immediatamente rimasto sbalordito dalla purezza del suono e dalla musicalità autentica che questo sistema mi ha comunicato.

L’aspetto
Se valutassimo il suono da come questa elettronica si presenta agli occhi, beh, resteremmo impressionati. Questo due telai sprigiona eleganza e raffinatezza. Offre un tocco di classe che raramente è possible ritrovare in un mercato dominato da designs piuttosto minimali. I componenti VAC non sono piccoli e carini come certe costose elettroniche che ben conosco, ma nemmeno appaiono smaccati o pomposi. Le loro dimensioni suggeriscono la loro importanza, il loro peso ne dimostra la solidità.

Il suono
(…) è molto importante avere qualche conoscenza di musica dal vivo. Io utilizzo sempre registrazioni di pianoforte che ben conosco quali Yamaha, Steinway, Baldwin e Boesendorfer, tutti con una loro particolare personalità. Quando riesco a riconoscere le caratteristiche soniche dei differenti pianoforti, allora so che sono di fronte a qualcosa di speciale.
La musica scelta per questa recensione è parte di una collezione di CD di jazz, blues e classica ben registrati.

Per valutare questo VAC ho alernato al Boulder i miei familiari mono Wyetech Labs Ruby. Il primo ascolto è stato comunque con il finale Boulder e il lettore Esoteric. Questo sistema raggiunge un tale grado di realismo che ho la netta sensazione di stare ascoltando una pianoforte che suona nella mia sala.
Quando attacco i miei mono Wyetech Labs mi rendo conto innanzitutto di come il VAC consenta all’amplificazione di potenza di esprimersi al meglio. Questa è una caratteristica dell’impostazione sonora del VAC che considero essere tra le poche realizzazioni con questo tocco omogeneo e naturale. La musica mi è giunta più melodiosa di quanto mi aspettassi ed ho riconosciuto la velocità, la chiarezza e l’articolazione dei finali (questo comportamento del pre permette di poter scegliere un finale che in toto incontri il proprio gusto).

Durante l’ascolto dei miei CD sono rimasto sconcertato da come sia semplice distinguere i diversi timbri degli strumenti della stessa famiglia. In particolare sottolineo l’abilità del VAC nella riproduzione del sassofono, di cui svela ogni sfumatura mentre il flusso d’aria modificato dalle chiavi attraversa l’ancia. La sua capacità di rivelare e proporre questi dettagli mi ha riportato ancora una volta all’interno dell’evento dal vivo.

Le voci qualunque esse siano, tenori, soprani, Luis Armstrong o Kathleen Battle, sono così vere che mi restituiscono la performance live. Il VAC ha senza dubbio la capacità di estrarne il timbro ed il colore e di presentare con limpidezza la personalità dei cantanti.

Anche con il complesso messaggio di una grande orchestra la capacità di dettaglio è sempicemente superba e si sposa senza fatica con la dinamica. Niente risulta fuori equilibrio sia a volumi molto elevati che molto ridotti.

L’ultima cosa da aggiungere è che l’immagine non è buona o molto buona; è oltre queste parole, è oltre i diffusori. Non potrei chiamarla tridimensionale, la chiamerei multidimensionale. La scena sonora ha contorni ben definiti ed esiste una reale percezione della grandezza e della posizione degli strumenti. Quando il setup è corretto (ed il mio lo è), è difficile ad occhi chiusi localizzare i diffusori.

VAC Signature MKII  -  Intera recensione (inglese)
 


 

MSB Platinum DAC IV
23/04/2010

E’ con malcelato orgoglio che presentiamo l’ultima creazione della nota casa americana, il Platinum DAC IV. Annunciato al CES 2010 di Las Vegas, presenta un aspetto esteriore e un’impostazione elettronica interna totalmente riprogettati ripetto alla precedente versione: la piattaforma incorpora tutta la tecnlogia sviluppata in questi 25 anni di attività dai progettisti MSB, focalizzata a ottenere il massimo da ciò che oggi offre l’audio digitale e pronta ad accogliere gli sviluppi futuri che eventualmente interesseranno questo settore in dinamica evoluzione.
Elabora e converte la piena risoluzione di tracce audio digitale dai 16bit – 44KHz del formato del CD fino ai 32bit - 384KHz dei master digitali più evoluti, quindi superiori alla totalità della “musica liquida” attualmente in commercio.
Può essere ordinato in 3 diverse configurazioni (Base, Signature o Diamond) che differiscono tra loro nei moduli di conversione D/A, nel filtro digitale, nel sistema di alimentazione e per la presenza di alcune opzioni come dotazione standard.

Leggermente più piccolo nelle dimensioni, separa su due telai l’elettronica di elaborazione e conversione rispetto a quella di alimentazione. La piattaforma ricalca un progetto completamente nuovo così come il resto resto del prodotto. Dispone di un sistema di raffreddamento più generoso che permette di mantenere stabile la temperatura di esercizio ed ottenere una alimentazione pulita e fluida, un display ampio e dettagliato, una personalizzazione di funzionamento totale e facilmente programmabile, un sistema di accoppiamento intelligente tra i diversi moduli (perni coassiali annegati in materiale viscoso) che interviene sia da un punto di vista funzionale, migliorando estetica e inserimento in ambiente, sia da un punto di vista tecnico, riducendo drasticamente le vibrazioni all’interno degli chassis.

Il cuore del sistema, i moduli di conversione D/A non sono cambiati, restano gli stupefacenti 24bit Sign Magnitude R2R Ladder DAC di seconda generazione, di progettazione MSB Technology.

E’ stato progettato per essere eventualmente l’ultimo componente all’interno della vostra catena audio prima dell’amplificazione di potenza. La possibilità di avere diversi ingressi digitali ed analogici permette di poter facilmente rinunciare al preamplificatore. La sezione preamplificatrice (opzionale) di nuova concezione e di qualità superiore garantisce un perfetto interfacciamento con il vostro finale.

I dati al banco di prova di questa elettronica sono stupefacenti e di gran lunga migliori rispetto a diversi competitors anche più costosi. La comparazione di parametri quali rapporto segnale rumore, separazione tra i canali, range dinamico, potenza di calcolo, jitter, distorsione armonica totale danno l’idea della maestria e del livello qualitativo raggiuto dai progettisti MSB Technology.

Ulteriori approfondimenti

 

 

TIDAL Piano Cera
28/03/2010

L’ultima creazione della casa tedesca, il modello Piano Cera , arriva sul mercato italiano con tutta la sua eleganza e già da un primo sguardo promette grandi emozioni.

Per chi ha già avuto modo di ascoltare i capolavori della produzione TIDAL, questo diffusore non può che suscitare grande curiosità in quanto deriva direttamente dal progetto della bestseller TIDAL Piano ed utilizza drivers ceramici con quella capacità e quella maestria che solo questa casa ha dimostrato di padroneggiare.

La TIDAL Piano Cera è un diffusore a due vie con tweeter da 3cm e doppio woofer da 17cm e rappresenta quanto di meglio oggi si possa ottenere da volumi e componentistica di questo genere.

La “voce” è quella dell’ammiraglia Sunray quindi scevra da qualsiasi colorazione (come tutte le creazioni di questa casa), straordinariamente dettagliata e raffinata, qualità che non passano inosservate unite ad una naturalezza che chiamare dolcezza sarebbe riduttivo.
Della Sunray presenta anche alcune soluzioni tecnologiche per l’ottimizzazione di inserimento in ambiente.

Grande punto di forza, come per tutta la produzione TIDAL, sono anche le finiture che vanno dallo “standard” nero pianoforte (il più profondo in commercio) alle finiture esotiche di mogano africano, passando per la possibilità di personalizzare il diffusore con una colorazione identica al mobilio di casa.
In linea con lo stile TIDAL, anche la Piano Cera è realizzata con una dedizione totale all’eccellenza qualitativa per poter offrire ad un pubblico limitato un prodotto senza tempo.

Approfondimenti sulla TIDAL Piano Cera  -  Tecnologia TIDAL

 

Preamplificatore VAC Signature MKII: "il livello raggiunto è estremo."
17/03/2010

La recensione apparsa sul numero di Marzo 2010 di Dagogo lascia intendere le qualità di questa elettronica. L'euforia del recensore è palese; di seguito alcuni passaggi.

"In un mondo in cui l’intrattenimento delle masse è dominato da stimolazioni visive, i prodotti VAC sono realizzati per emozionare attraverso l’arte dell’ascolto (…) il Signature MKII è un esempio della migliore capacità realizzativa americana, è un prodotto che si colloca orgogliosamente negli ambienti più raffinati affermando squisitamente “Io sono un prodotto di riferimento”. 

"Un esempio della fanatica devozione verso la cura del dettaglio che si contrappone alla mediocrità la si può riscontrare nel fatto che in VAC, per ogni sezione di cammino del segnale, è scelta una specifica cablatura in base alle proprie intrinseche qualità soniche. Le fonti di approvvigionamento di questi cavi sono strettamente controllate al punto che se non è immediatamente disponibile il cavo specifico, la produzione viene momentaneamente sospesa (anche per diverse settimane) finché non arriva il prodotto richiesto, anche se è disponibile una alternativa con caratteristiche simili. 
Un altro costruttore, pressato dalla richiesta di produzione, potrebbe utilizzare il cavo alternativo ritenendolo all’altezza? Probabilmente sì, ma non VAC: ciò va considerato nel momento in cui il vostro ordine tardi qualche tempo oltre il preventivato. Volete un prodotto estremo vero? VAC vi assicura che avrete niente di meno. "

"Perfino un audio-neofita si rende conto che questo preamplificatore è un oggetto serio e chiunque lo incontri immediatamente percepisce che suonerà molto bene: è eleganza al servizio della funzionalità ed è pervaso da quella sorta di purezza che caratterizza gli strumenti dedicati ad un ben preciso ed unico scopo. L’audacia del Signature MKII è chiara: appare un prodotto costoso, è costoso, ma soprattutto suona come si presenta! "

"La mia primissima impressione è che il Signature MKII abbia una intrinseca naturale capacità di fornire potenza. Non ero preparato a questo drastico sbalzo di prerformance: il calore mi era stato anticipato e l’ho apprezzato, ma l’esplosione dinamica del mio sistema è stata pari ad una turbocompressione di un sistema già ai massimi regimi. Sono rimasto impressionato da come ogni genere musicale sia stato caricato di energia vitale. E’ duro da dire ma l’impressione che ho avuto è che i molti altri preamplificatori che ho ascoltato, sia a SS che a valvole, suonino in qualche modo privi di vita a confronto. (..) questo VAC ha un “èlan vital” (slancio vitale) quel qualcosa difficile da descrivere ma inconfondibile una volta percepito. "

"Ho constatato che è assolutamente in grado di pilotare con agio tutti e tre i finali, molto differenti tra loro, che gli ho accoppiato, facendoli esprimere facilmente oltre quanto fino ad allora avevo sperimentato. Non solo ma anche i tre differenti tipi di diffusori utilizzati hanno suonato in modo migliore. "

"Mentre altri preamplificatori riescono ad esprimersi in modo ottimale solo accoppiati con componenti compatibili, il VAC è uno strumento creato per raggiungere il culmine delle capacità con ogni finale o diffusore utilizzati nella catena audio. E’ in grado di metterli a loro agio in modo ottimale e farli esprimere al loro meglio. Se il Signature MKII viene rimosso dal sistema con ognuno dei tre amplificatori utilizzati per il test, il sound stage letteralmente collassa, l’immagine si sfuoca e quello slancio vitale cade. La musica diventa una cosa senza vita invece che un flato animato e rigoglioso. "

"Tutti i preamplificatori usati all’interno del mio sistema aggiungevano colorazione, riducevano il dettaglio (…) fino al VAC Signature MKII. E’ l’unico preamplificatore che ho usato con un suono così pulito e raffinato nonché spazioso e audace, perfino con addolcenti finali valvolari. Ciò mi fa capire che il Signature MKII è un riferimento mondiale per la riproduzione della musica senza compromettere la musica. E’ l’unico che in nessun modo manipola la musica riducendo la dinamica, coprendo il dettaglio, ritraendo un sound stage compresso, o suonando piatto. Posso vedere, o meglio sentire, perché Kevin Hayes preferisce chiamare le proprie creazioni strumenti piuttosto che componenti. Il livello raggiunto è estremo. "


VAC Signature MKII  -  Intera recensione su Dagogo

 

 

Finale VAC Phi200 su AudioReview
27/02/2010

“Molti di voi ormai mi conoscono e sanno che non sono solito vedere la Madonna ad ogni ascolto ma qui, amici miei, ci andiamo molto vicino.”

Angelo Jasparro prova per noi il finale VAC Phi 200 su AudioReview di Gennaio 2010.
Di seguito alcuni passaggi di un ascolto che ha lasciato il segno nel recensore:

“Monteverdi - Ave Maris Stella – Vespro della Beata Vergine diretto da Gardiner:
Confesso che dopo pochi istanti sono rimasto scioccato dalla quantità di particolari che non avevo notato con la mia abituale amplificazione. Ma porca miseria, non doveva essere lo stato solido quello che suona più preciso e con maggior definizione? (...) Non credo alle mie orecchie. Mi ricompongo, dopo essermi pizzicato e reso conto che sono sveglio. (...) I pianissimo sia strumentali che vocali, hanno una delicatezza mista a fermezza, che mette i brividi. I grandi cori fluiscono senza alcuna difficoltà, lontani da compressione e confusione.”

“Battiato - Last summer dance:
Ovviamente la pressione sonora scelta è adeguata all’occasione di un concerto dal vivo e si mantiene, per tutto il brano, tra i 100 ed i 114db (misurati). Le orecchie non ringraziano, il resto del corpo sì. Della gamma bassa si diceva. Promossa a pieni voti; il Phi 200 spinge i 4 grossi woofers senza scomporsi minimamente”.

“(...) approfondendo gli ascolti, mi rendo conto sempre di più di quanta dinamica questo finale riesca ad esprimere e mi chiedo se quest’impressione possa essere dovuta alla velocità fulminea nella risposta ai transienti ed alla microdinamica decisamente pregna dei più minuti particolari presenti nel messaggio sonoro.”

“Springsteen – We shall overcome:
Durante l’ascolto con questo VAC apprezzo la naturalezza di una batteria ripresa da lontano ma col rispetto delle sue caratteristiche timbriche e dinamiche e quella del banjo. (...) Mi beo di una “Mrs McGrath” da pelle d’oca, seguita dalla splendida “Mary don’t you weep” introdotta da un violino timbricamente ineccepibile ed una sezione fiati ancora una volta particolarmente credibile.”

“Che abbia capacità di pilotaggio estremamente buone è assodato. Quello che mi ha davvero lasciato di sasso è stata la sua capacità di suonare con colorazioni minime, trattandosi di un valvolare ma, soprattutto, la precisione nel discernere ogni particolare presente nelle registrazioni e di non trovarsi mai in difficoltà neanche coi messaggi più complessi e difficili da dipanare.”

“(...) ascoltarlo non vi farà male. Al massimo vi sarete resi conto di che livelli ha raggiunto l’elettronica audio nella sue più alte espressioni. Questo è un esempio più che concreto. Ancora una volta devo modificare le mie convinzioni su dove si posizioni il limite delle tecnologie odierne (...)”

“Al momento in cui scrivo (il finale VAC) mi ha lasciato da qualche tempo. Vuoto incolmabile? Ma no, tutti i vuoti si colmano (...) certo che se fosse rimasto qui, sarei senza alcun dubbio più contento.”

Leggi l'intera recensione di Audio Review   -  Finale VAC Phi200

 

Anche Suono rimane stregato dal Platinum DAC III di MSB
20/02/2010

La prova apparsa sul numero di Febbraio 2010 di Suono non lascia spazio ad interpretazioni su come i recensori di Suono abbiano sentito esprimersi il convertitore D/A Platinum DAC III Signature di MSB. Di seguito alcuni passaggi:

" (con musica in risoluzione 176,4KHz) ... sembra che qualsiasi amplificatore, anche il meno potente, disponga di una riserva di potenza quasi infinita: il livello indistorto sembra non avere un limite se non quello fisico dell'orchestra che suona. Mai altre volte la prestazione dinamica in gamma bassa ha raggiunto questi livelli di eccellenza nella nostra sala di ascolto."

"La sensazione è che i diffusori non esistano più, non c'è più il limite fisico della loro altezza e della loro disposizione: è tutta la parete di fondo a diventare un unico e grande diffusore."

"... tutta la gamma audio è completa, ricca, senza sbilanciamenti o sensibili lacune. La gamma più bassa è incredibilmente potente e solida e allo stesso tempo ben ferma e senza code. (...) l'altissima corretta, precisa, ben definita senza essere mai fastidiosa. Potente ed estesa la gamma media."

" (con musica in alta risoluzione) ... l'impatto risulta devastante in toni assolutamente positivi: i particolari, le sfumature, il senso di dimensionamento risultano diverse unità di misura superiori (al formato CD): la timbrica sicuramente acquista maggior valore ma è sul piano della dinamica e della riproposizione della scena che l'alta definizione fa sentire in maniera evidente la sua superiorità. Tra il piccolo triangolo così minuto e delicato e le imponenti grancasse e timpani non avviene nessuna compressione (...) Ma ancora più impressionante il muro di suono: non sono più i due diffusori a suonare ma è tutta la parete di fondo nelle sue dimensioni totali a vibrare per proiettarci ad un passo dalla grande orchestra, quasi circondati da essa."

Platinum DAC III
 

 

La Genesis 7.1f vince il "Best of Innovations 2010"
02/02/2010

MondoAudio è orgogliosa di informare che al Consumer Electronic Show (CES) di Las Vegas tenutosi agli inizi del mese di Gennaio, la Genesis 7.1f è stata insignita del premio “Best of Innovations 2010” nella categoria diffusori.

La Genesis 7.1f è un diffusore dalle performance full-range racchiuse in un cabinet snello ed elegante. Servoassistita in gamma bassa è accreditata di una discesa fino a 22Hz mentre il famoso tweeter a nastro circolare le permette di estendersi fino ai 36KHz in gamma alta.

Il prestigioso Innovations Design and Engineering Awards, istituito nel 1976, è sponsorizzato dalla Consumer Electronics Association (CEA)® degli USA (organizzatrice del CES) e patrocinato dalla Industrial Designers Society of America (IDSA).
E’ assegnato da una commissione super partes di progettisti, ingegneri e giornalisti che è chiamata ad eleggere il miglior prodotto per progettazione ed ingegnerizzazione per 36 diverse categorie di prodotti.

La motivazione riporta l’estrema qualità della progettazione della G7.1f che incorpora diverse tecnologie in un unico prodotto e spinge ulteriormente avanti il limite di progettazione di un prodotto hi-end.
 

 

Ulteriori informazioni su Genesis 7.1f
 

 

Genesis 2.2 impressioni d'ascolto
15/01/2010

La stampa greca (abouthifi.com) incontra la Genesis 2.2 presso il distributore nazionale e trae alcune prime impressioni d'ascolto. Di seguito alcuni passaggi:

"Nonostante le notevoli dimensioni (due “ali” per le frequenze medio-alte con 15 tweeter a nastro circolare ed un midrange a nastro da 120cm e due “torri” con 4 woofers servocontrollati da 20cm), il sistema Genesis 2.2 è sicuramente più discreto che pomposo. Ascoltare questo setup in 40 metri quadri di stanza non mi ha lasciato il minimo disagio, al contrario! Pensavo che tali dimensioni gli avrebbero impedito di esprimersi come ci si dovrebbe aspettare, ma, ragazzi, mi ero sbagliato!"

"Subito, le prime note, non solo hanno sciolto ogni mio preconcetto ma hanno scosso un bel po’ di convinzioni formatesi durante anni di ascolti di apparecchiature hi-end.
In passato mi sono imbattuto in sistemi di grandi dimensioni sia in ambienti controllati che in sale di dimostrazione e la loro tendenza è quella di proiettare figure extra-dimensionate. La cosa è senza dubbio impressionante ma a lungo andare diventa inevitabilmente noiosa e palesemente irreale.
Le G2.2 non si comportano in questo modo: qui tutto è correttamente interpretato, in totale controllo, sotto il comando stretto del programma di ascolto. Il risultato è calmo, onora i momenti di silenzio; il messaggio non subisce nessun intervento di abbellimento."

"Per ogni materiale registrato, la capacità di proposizione complessiva è spinta al limite. Le G2.2 rifiutano ogni compromesso con l’evento musicale e viene proposto a chi ascolta solo la differenza tra le diverse registrazioni le quali inevitabilmente assumono un ruolo fondamentale per far esprimere all’impianto le sue potenzialità."

"Le proprietà del dipolo delle medio-alte fanno sì che il campo di dispersione sia ampio e al suo interno siano preservate accuratezza e risoluzione. Anche alzandosi dalla posizione d’ascolto i piani delineati rimangono coerenti mantenendo tutte le virtù di cui sopra... la qual cosa è piuttosto rara.
I bassi sono magistralmente controllati e contribuiscono al loro meglio alla sezione ritmica alleandosi alla perfezione ad una gamma media in cui è impossibile trovare difetti."

"Onestamente mi sono impegnato con tutte le mie capacità persecutorie a trovare punti di debolezza, ma invano.
Alla fine mi sono trovato di fronte ad un setup di estrema qualità, in grado di ridefinire le mie aspettative da questo”sport”.
Questi sono da ora in avanti, senza precedenti nella mia esperienza per neutralità ed equilibrio tonale, il mio nuovo punto di riferimento."

Leggi l'intero articolo (inglese)  -  Genesis 2.2


 

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