Le ultime nate in casa Verity Audio, il modello Arindal, presentate in anteprima mondiale a Monaco in Maggio 2022 ed in Italia a Roma nell'Ottobre 2022, sono recensite da Audioreview:
“Verity Audio appartiene al sottoinsieme più piccolo ed elitario delle produzioni di carattere artigianale, con relativamente pochi modelli in catalogo singolarmente curati a mano e conseguentemente costosi.”
“Nel caso di questi Arindal la bontà c’è tutta e c’è anche originalità, quella che deriva dalla sapienza e da scelte progettuali sia fondate che assai poco mainstream.”
“Il tweeter è costruito per Verity Audio da SB Acoustics, probabilmente sulla base del Satori SB29. È una cupola morbida la cui depressione centrale è determinata da un punto di vincolo, previsto evidentemente per abbattere ulteriormente i break-up in banda ultrasonica.”
"Woofer e midrange sono realizzati su specifiche Verity Audio dalla Audio-Technology della linea FlexUnits.
Il cono del woofer consiste in un sandwich, due strati di materiale a base di carbonio con una schiuma smorzante al centro, che non solo risulta molto smorzato ma al contempo consente una risposta in frequenza molto più estesa dei 200 hertz che è chiamato a riprodurre in questo sistema."
“Tutti gli audiofili sanno bene per via empirica che avvicinando i diffusori alla parete posteriore la pressione in bassa frequenza aumen ta. Verity Audio ha sfruttato questa circostanza posizionando posteriormente la sezione woofer (...) in tal modo, rispetto ad un woofer posizionato anteriormente ed a parità di risposta nel tempo, tale condizione sia vantaggiosa.”
"Anche il midrange è custom e si caratterizza per una particolarità che non trova riscontri nella memoria del sottoscritto: lavora in una camera semiaperta, perché la parete posteriore è costituita da una griglia metallica coperta da uno strato spugnoso e quindi non sigillato, (...)
L’insieme, dal punto di vista concettuale, potremmo qualificarlo come “semi-reflex”.
"La filosofia Verity riguardo la ripartizione del segnale sui vari altoparlanti parte da un’impostazione largamente condivisa da molti: in primis fare altoparlanti della massima qualità possibile, poi filtrarli con un crossover semplice.
C’è però un altro criterio assai meno condiviso ma che a pensarci anche poco appare non meno sensato e ragionevole del “rear-firing” del woofer: non effettuare tagli di crossover nella zona di massima sensibilità dell’udito umano, ovvero, orientativamente, tra 500 e 3.000 Hz."
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