"Se non fosse per quel campo riverberato capace di rendere possibile una ricostruzione ambientale da vertigine non avrei difficoltà con una benda sugli occhi, a parlare proprio di diffusore tradizionale."
Una recensione che ben focalizza il punto di vista di Duevel nella realizzazione dei suoi prodotti. Andrea della Sala ci parla di questi diffusori, delle loro caratteristiche, dei loro limiti e dei loro pregi, con un occhio attento e senza pregiudizio verso un oggetto che nasce da una grande intuizione e da una straordinaria capacità di ingegnerizzazione.
"Alla Duevel sono riusciti a realizzare qualcosa che nella sua semplicità ed alla luce dei risultati offerti deve essere considerato un grande progetto di ingegneria.
(Il budget a disposizione) ... è stato deciso che venisse usato per rendere più credibile, ed emozionante, possibile la sensazione di trovarsi immersi, completamente, nello stesso ambiente in cui quella musica veniva raccolta e consegnata ai posteri sottoforma di disco.
Questo approccio semplice ma arguto (...) l'ho ritrovato negli anni in non molte realizzazioni (...) oggetti apparentemente semplicissimi che però non solo hanno lasciato un segno indelebile in passato, ma ancora oggi rappresentano una dannazione per chi a colpi di (...) disinteresse totale verso il costo finale ancora non riesce a riprodurre che una frazione del convolgimento ottenibile con i prodotti di chi si è messo umilmente al lavoro con una matita in mano e nessun preconcetto in testa."
"Devo riconoscere che la prima impressione ricevuta dalle Venus è stata quella di un campo sonoro ampio e perfettamente intellegibile, di una ricostruzione spaziale millimetrica e dai piani sonori geometricamente perfetti e nettamente separati, ma congiunta, e qui sta la novità, con una concretezza ed una compattezza di suono che non mi aspettavo".
"Le Venus suonano tirate e ben controllate con una finezza di grana che già di per se rappresenta un miracolo per il prezzo a cui vengono vendute.
Offrono corpo, turgidità, peso specifico ai veri esecutori e ci si può davvero esaltare ascoltando un solo di batteria, una sezione fiati, un coro.
Se non fosse per quel campo riverberato capace di rendere possibile una ricostruzione ambientale da vertigine non avrei difficoltà con una benda sugli occhi, a parlare proprio di diffusore tradizionale."
"Credo che il lavoro svolto in sede di messa a punto sia stato assolutamente ben eseguito, perchè il diffusore riesce a riempire di suono la mia stanza, che proprio piccola non è, suonando a livelli praticamente live senza indurimenti, conservando buone caratteristiche di ariosità, cesello e dettaglio fine.
Da diffusore ben più grande e impegnativo."
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