Il Renaissance MKIII, valvolare con alimentazione separata, viene provato da Luca Buti per Audiophile Sound.
Di seguito alcune osservazioni:
"Ho sempre collocato VAC tra i più importanti costruttori nordamericani di Hi-Fi della generazione di mezzo, quei costruttori nati dopo l'Eldorado di Mark Levinson e Audio Research dell'era classica."
"Esteticamente il Renaissance MKIII non passa inosservato. (...) se i moderni Mark Levinson hanno qualcosa alla Haudrey Hepburn e gli Audio Research incarnano il look di Liz Taylor, questo VAC somiglia proprio a Merylin!"
"Il contrabbasso di Steve Gilmore irradia per come qualche antico liutaio, un giorno, decise di far suonare questo strumento. Ed è una caratteristica che di solito è dibattuta quando si ha a che fare con prove di finali o integrati. E’ un po’ una sorpresa che ciò sia prerogativa di un preamplificatore. Il discorso è che questo VAC Renaissance MKIII fa propria quella capacità di irradiare quelle basse, subdole frequenze che scivolano sul pavimento e che risalgono su, su per tutto il corpo, in attesa della successiva onda vibratoria..."
"Una classe a sè è il soundstage nella sua dimensione macroscopica. Oltre alla disposizione relativa tra i musicisti, la volumetria del luogo della registrazione è incredibilmente marcata.
C’è molto spazio intorno all’unità-band, compreso quello spazio, spesso dimenticato, davanti ai musicisti. Il bello è che questo è spazio che suona, che risuona. Non uno spazio nero e artificiale, ma metri cubi vivi, pieni di aria tutt’altro che ininfluente dal punto di vista acustico."
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