VAC ha rilasciato in produzione l’amplificatore finale stereo Statement 450S.
Si tratta di una elettronica “no compromise” realizzata senza alcuna considerazione su costi, dimensioni e virtuosismi progettuali.
Rappresenta quanto di meglio questa blasonata realtà sia in grado di produrre.
I dati di targa riportano una potenza di 225W RMS con chassis a 2 telai (dual mono con alimentazione separata) in configurazione completamente bilanciata. Utilizzano 8x KT88 (taratura manuale del bias) e 6x 6SN7 con peso di 51Kg per l’elettronica di potenza e 32Kg per l’alimentazione.
Il livello qualitativo che raggiunge questa elettronica è stupefacente.
Deriva direttamente dal modello Statement 450 mono nato un anno prima e ne richiama gli sforzi progettuali. Da notare come VAC, avendo come obiettivo un oggetto no compromise, realizzi in primis il modello mono e ne deriva in seguito il modello stereo e non viceversa come spesso accade. Il 450S ha caratteristiche progettuali e realizzative differenti che hanno costretto il progettista ad un intervento di sostanza per la realizzazione di una elettronica differente.
Come per il modello mono si è lavorato innanzitutto per ottenere una maggiore precisione del controllo del circuito driver e di uscita con particolare attenzione alla ricerca di soluzioni che incrementassero la linearità (circuiti VLID Very Low Impedance Driver), nonché al controllo delle risonanze dello chassis.
Il cablaggio “in aria” garantisce inoltre al progettista una completa libertà di realizzazione e di selezione della componentistica (marchi, tipologia di conduttore e isolante, grandezza e geometria). Grande importanza ha avuto lo studio dell’orientamento dei vari componenti e del loro posizionamento nello spazio all’interno dello chassis, che ha richiesto un’amplia varietà di simulazioni e test di soluzioni che diminiussero l’interazione elettrica tra la componentistica e lo chassis stesso, per ottenere un incremento di purezza e risoluzione.
Gli interventi progettuali sulla minimizzazione delle criticità e sulla massimizzazione dei benefici si sono estesi ai più piccoli dettagli, dal singolo componente al singolo collegamento, alla sua conseguente interazione con il sistema.
Tecniche di modularizzazione dei circuiti (ad esempio il MOTA Modular Output Tube Assembly) permettono al singolo stadio di essere controllato ed ottimizzato indipendentemente anche dal punto di vista delle sue interazioni con l’energia meccanica in ingresso nello chassis.
La separazione dell’alimentazione minimizza l’impatto delle vibrazioni esterne anche grazie alla ricerca del punto ottimale di accoppiamento tra i telai realizzata attravenso un treppiede con interfaccia sferica in acciaio e piedini disaccoppianti dal suolo.
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